Il senso dell'attesa

in , , by I Dolci di Pinella, giovedì, dicembre 05, 2013
Gran settimana, questa settimana.

La decisione di indire la Giornata della Pasticceria Solidale ha investito la mia vita con la forza di uno scirocco africano.A compensare, verosimilmente, la forza del vento "vero", quello reale che, nel caso la memoria non ci fosse d' aiuto, ci ricorda tutti i giorni di prestare la nostra attenzione a non scordare.
A non dimenticare.

Il mondo della Pasticceria..ma forse è sensato allargare anche ad altri mondi....ha questo di bello.
Che unisce in modo immediato. Che smuove persone, cose, sentimenti come una folata di vento in un campo di grano. Una spiga che ondeggia una dopo l'altra.  

Ed eccoli. Da Denis Dianin e Nino Loddo a Maurizio Santin . Da Leonildo Contis a Gianluca Aresu. Da Gianluca Fusto a Armando Palmieri. Da Italian Gourmet a......tanti, tantissimi altri.
E un mondo folto e compatto e generoso di amatoriali.
Visi noti e sconosciuti.
Numeri di telefono e mail da appuntare sul quaderno speciale che sorregge la memoria.

E i dolci che vagano nella mia testa? E le sperimentazioni in attesa ? E le ricette appuntate che scalpitano per uscire?
Sono li. Ferme, senza protestare. Hanno rallentato gioiosamente, stavolta, il loro respiro e hanno fatto gruppo compatto tra loro. Lo sanno che verrà il loro turno, prima o poi. Ma stanno pazientando come ballerine in attesa di uscire sul palcoscenico. 

La loro danza la faranno. 
E' certo.
E tutta questa attesa è solo perché sarà , forse, bello, dopo, tirare fiato e strappare un sorriso a qualcuno.

Bonet langarolo
(da una ricetta di Luca Montersino)


Bonet langarolo( da una ricetta di Luca Montersino)


600 g di latte intero
150 g di panna al 35% di grassi
340 g di uova intere
150 g di zucchero semolato
150 g di amaretti friabili ( io ne ho usato 100 g)
75 g di cacao amaro in polvere
30 g di caffè espresso
15 g di rum
1/2 bacca di vaniglia Bourbon

Caramello per lo stampo

Per il caramello a secco: Scaldare sulla fiamma un pentolino basso in modo che il fondo sia ben caldo. Versare un cucchiaio abbondante di zucchero distribuendolo sul fondo in modo uniforme. Lo zucchero ben presto si scioglierà e inizierà a caramellare. Aggiungere, quindi, altro zucchero e continuare fino a quando si avrà un caramello ambrato. E' preferibile mescolare solo quando lo zucchero è ben sciolto altrimenti lo zucchero granisce. allo stesso modo, non eccedere nelle quantità di zucchero da aggiungere. Appoggiare su un bagno maria freddo il pentolino per bloccare la cottura del caramello ma prestare molta attenzione a che l'acqua non entri in contatto con lo zucchero! Versare il caramello sul fondo di uno stampo ad anello e far raffreddare.

Per il Bonet: Versare il latte e la panna in una casseruola e portare al bollore. Mescolare le uova con lo zucchero, senza montarle.Profumare con il caffè espresso. Aggiungere il rum, la vaniglia e il cacao ben setacciato. Amalgamare molto bene. Prendere gli amaretti tra le mani e schiacciarli grossolanamente senza arrivare ad avere una polvere fine. Aggiungere i liquidi caldi. Versare il Bonet nello stampo.Cercare di eliminare con un cucchiaio eventuali tracce di schiuma oppure le bolle d'aria che disturberebbero la cottura del dolce.

Preparazione del bagno di cottura: Prendere una teglia alta oppure uno stampo circolare e adagiare sul fondo della carta assorbente in modo da ottenere uno strato spesso. Bagnare la carta con acqua fredda. Poggiare lo stampo sulla carta e versare tanta acqua fredda quanto è necessaria per arrivare a circa metà dell'altezza dello stampo contenitore.  Questa procedura consentirà allo stampo contenente il Bonet di rimanere ben ancorato sul fondo ma sopratutto permetterà una cottura delicata in quanto il metallo dello stampo da Bonet e quello dello stampo  "contenitore" saranno separati da un'intercapedine di acqua fredda limitando il passaggio diretto del calore.
Cottura a 130-140 °C per circa 35 '.
Prestare attenzione che la superficie del dolce non abbia a sollevarsi, segno di una cottura troppo forte. In tal caso, abbassare la T del forno aprendolo per pochissimi minuti.

Presentazione del dolce: Far raffreddare il Bonet per alcune ore. Capovolgere lo stampo su un piatto da portata. Tamponare con della carta assorbente la superficie del Bonet per evitare la decorazione successiva con la panna scivoli sui lati. Montare un po' di panna e decorare la superficie con degli spuntoni intervallandoli con piccoli amaretti. Spolverizzare con polvere di caffè e ultimare la lavorazione con dei chicchi di caffé al cioccolato.

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  1. la tua forza di volontà,una passione in comune,e lo spirito amorevole di cui,sono convinta,ognuno di noi è stato dotato, faranno sì che quella Giornata sarà un grande evento.
    ammirevole iniziativa.

    grazie anche per la parentesi dolce. evoca ricordi, dolci dolci ricordi. quelli con i miei amati nonni piemontesi....
    grazie.

    un caro saluto Pinella.

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  2. Che bella coincidenza. Ho assaggiato questo dolce per la prima volta qualche giorno fa in quel di Torino, e ho scoperto che non mi fa impazzire. Non ho dubbi che fosse ben fatto, perché la locanda dove l'ho mangiato ha una attenzione verso la cucina che è fuori dal comune.
    Ma pazienza, non tutto ci può piacere :)

    Mi piace invece, e non poco, venire qui da te e guardare, leggere, vedere le meraviglie che crei, non solo con i dolci ma anche con le parole.

    Aspetto i tuoi post "come una ballerina dietro al palcoscenico".

    Ti adoro Pinella, non smettere mai!

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  3. Anche qui in quel di Ferrara, è arrivata la solidarietà per la mia amata terra.... lotterie, mercatini di beneficienza e quant'altro possa essere d'aiuto a una terra messa in ginocchio dalla furia dell'acqua, dall'impeto della natura...È strano sentirsi un emigrata in territorio italiano. ..eppure la sensazione è quella. ...ma anche da qui avere la forza di aiutarci a vicenda, proprio come un unico popolo....Grazie Pinella per l'ispirazione che mi sempre susciti in me....

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  4. Cara Pinella guardo i tuoi dolcie e le tue meraviglie a bocca aperta...non sarò mai brava come te!!
    Sono langarola e questo "bunet" è un dolce della nostra tradizione. Ho già fatto anch'io la versione di Montersino (mio conterraneo) è buonissimo! Rinnovo i miei complimenti..sei bravissima!! Un abbraccio!

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  5. Ciao Pinella, sono una tua assidua lettrice e ho fatto tante delle tue ricette, sempre molto ben riuscite. Con questo dolce invece ho incontrato grosse difficoltà, e sembrava invece semplicissimo rispetto alle altre. Niente, ho fatto tutti i passaggi nei minimi dettagli, stessi ingredienti, ma una vilta messa in forno non si è assolutamente stretta, è rimasta liquida anche dopo 1 ora di cottura. Non ho assolutamente idea di come possa essere successo.. Niente dolce per la cena coi suoceri di sta sera :(

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  6. Non è possibile. Proprio dal punto di vista fisico-chimico. Hai controllato la temperatura del forno? hai messo tutti gli ingredienti?

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  7. Non mi sono abbattuta.. Non volevo arrendermi.. Dal momento che mi vanto sempre che il tuo sito è l'unico in cui tutte le ricette mi vengono alla perfezione! Infatti quando stavo per decretare la mia sconfitta mio marito mi dice: "ma dove l'hai presa? Sul quel blog?? Strano!!". E comunque, ho tolto la parte superiore che si era creata.. Una crosticina cotta.. Un po budinosa che ho assaggiato.. E mi ha dato un idea di come sarebbe dovuto venire il dolce. E allora ho lasciato solo la parte liquida o l'ho ricacciato in forno.. E dopo 45 minuti ho capito perché ti eri raccomandata di togliere la schiumetta del dolce prima di infornare.. Mi aveva bloccato completamente la cottura del dolce! Non ci potevo credere!! È venuto e anche benissimo e bellissimo... I misteri della vita! Grazie ancora!

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. Ciao Pinella,
    anche io, come Iola,ho fatto tutto quello che è scritto ma il Bunet non si è rappreso dopo una notte in frigo. Ho cotto quasi 50 minuti perché mi sembrava liquidissimo. Ho anche il termometro da forno dentro, ed è stato sempre sui 140 gradi...
    Che disdetta...cosa potrebbe essere successo?
    Luigi

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    1. Non ho proprio idea. Hai verificato la Tem del forno con un termometro all'interno? Le uova devono necessariamente coagulare a certe temperature!

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